Il gabbiano reale (Larus michahellis) nidifica da tempo all’interno della nostra città. In occasione della pandemia di coronavirus, siamo tutti costretti a stare a casa per evitare il contagio. In assenza della frenetica routine da cui dobbiamo momentaneamente allontanarci, possiamo occupare il proprio tempo effettuando censimenti giornalieri delle coppie di gabbiano reale anche dai propri balconi. In questo modo ciascuno di noi potrà contribuire a stimare il numero di coppie della specie presenti a Palermo.
Leggi il file PDF contenente le istruzioni e le modalità di partecipazione al progetto.
Nel 2019 la Stazione Ornitologica di Palermo ha lanciato un progetto per l’incremento della popolazione di Gheppi Falco tinnunculus nella provincia di Trapani, mediante l’uso di cassette nido a tal fine realizzate.
Lo scopo è duplice: 1) essendo noto che il Gheppio in Sicilia ha una dieta alimentare in parte costituita da piccoli roditori, l’incremento delle sue popolazioni nelle aree coltivate del Trapanese avrà certamente delle ricadute positive come controllore biologico delle popolazioni murine; 2) purtroppo la maggior parte dei siti artificiali usati dal Gheppio per nidificare tra gli anni ’60 del secolo passato e gli anni 2000 (vecchie costruzioni rurali abbandonate a seguito del terremoto del 1968) (cfr. "Biology and conservation of small falcons...") nel corso degli ultimi anni sono quasi del tutto crollate ed è necessario fornire a questi piccoli rapaci nuovi siti artificiali per effettuare il loro ciclo biologico.
Si è quindi ritenuto utile incrementare i potenziali siti con 20 cassette-nido costruite artigianalmente, che sono state collocate in maniera strategica nel territorio trapanese. Grazie anche ad una collaborazione con il WWF, ente gestore della Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, due di queste cassette-nido sono state collocate su altrettanti mulini all’interno dell’area di Riserva.
Le cassette-nido saranno seguite a distanza con il binocolo per scoprire se verranno occupate dai Gheppi. Ogni cassetta è provvista di un numero e di un cartello in cui è indicato il ruolo del piccolo rapace come controllore delle popolazioni di piccoli roditori.
Dal 1993 è iniziata una ricerca sulle popolazioni di Cinciarella Cyanistes caeruleus e Cinciallegra Parus major in un’area demaniale, istituita come Riserva Naturale Monte Cammarata, gestita dal Distaccamento Regionale Sviluppo Rurale e Territoriale (ex Azienda Foreste Demaniali). Le aree in cui sono state collocate c. 150 cassette-nido sono un bosco di querce (lecci e roverelle), un rimboschimento di conifere ed un rimboschimento in conversione dal 1996 verso un bosco naturale di latifoglie (vd. immagine sotto, in cui è riportata la posizione di ogni singola cassetta-nido).
Diversi risultati di questa ricerca sono stati pubblicati (vd. Adaptive plasticity of blue tits (Parus caeruleus) and great tits (Parus major)...; Reproductive characteristics and differential response to seasonal temepratures of blue and great tits...) e i dati sono stati utilizzati anche all’interno di ampi progetti europei a lungo termine (vd. The Design of Artificial Nestboxes for the Study...; Clutch-size variation in Western Palaearctic secondary hole-nesting...; Interspecific variation in the relationship between clutch size, laying date and intensity...).
Questo progetto continua ad essere seguito annualmente, a cominciare con la pulizia invernale delle cassette-nido fino al controllo di tutte le nidificazioni ed il loro successo.
È l’unica area italiana in cui gli uccelli insettivori in habitat forestali sono seguiti tramite l’uso di cassette-nido con un progetto così a lungo termine.
Nel 2019 è stato ancora una volta organizzato il campo di inanellamento primaverile nell’isola di Ustica. Purtroppo, a causa dell’indisponibilità di inanellatori, sono state coperte solo due settimane, peraltro non seguenti: 13-20 aprile e 30 aprile-7 maggio.
Il numero di reti utilizzato è stato un po’ maggiore rispetto agli anni passati, per cui non è corretto fare un confronto dei risultati. Questi sono riportati nella tabella allegata: 53 specie e 2979 uccelli catturati; di questi 1 barbagianni Tyto alba, 7 occhiocotti Sylvia melanocephala e una passera sarda Passer hispaniolensis erano già stati inanellati a Ustica in anni precedenti. Di un certo interesse sono state le ricatture di una rondine Hirundo rustica, un beccafico Sylvia borin, un forapaglie Acrocephalus schoenobaenus e un pigliamosche Muscicapa striata, rispettivamente già inanellati in altre stazioni ornitologiche, rispettivamente in Ungheria (rondine e beccafico), Germania e Italia. Sotto è riportata la scheda relativa alla ricattura della rondine.
Come in anni precedenti il primato delle catture e quindi degli individui inanellati spetta al beccafico, seguito da sterpazzolina Sylvia cantillans, luì grosso Phylloscopus trochilus, sterpazzola Sylvia communis, balia nera Ficedula hypoleuca, pigliamosche e luì verde Phylloscopus sibilatrix. Rispetto agli anni precedenti è stato registrato un basso numero di cannaiole Acrocephalus scirpaceus, ancora un notevole numero di pettirossi Erithacus rubecula e capinere Sylvia atricapilla; per la prima volta in primavera sono stati inanellati uno sparviere Accipiter nisus e una ballerina bianca Motacilla alba.
Partecipanti al campo (in ordine alfabetico): Gino Baracco, Davide Berton, Leonardo Berton, Beppe Castelli, Amalia Chiesa, Linda D’Addio, Giuseppe De Giorgio, Marco Longo, Aldo Peano, Francesco Peano, Claudio Persichini, Rosa Termine, Beppe Roux.
Questa guida, multimediale e interattiva, si propone di illustrare i principali elementi della fauna vertebrata della Riserva Naturale Speciale “Lago di Pergusa” attraverso un’interfaccia intuitiva e di facile accesso. Ciascuna delle specie trattate viene descritta da una fotografia (eseguita in ambiente naturale e ritraente la specie in condizioni di comportamento spontaneo), nonché da un breve testo che sintetizza, con parole semplici ed accessibili, le principali informazioni sul comportamento allo stato naturale, facilitando ulteriormente l’identificazione della specie.
L'atlante è il risultato della cuoriosità scientifica di 85 rilevatori sparsi per la Sicilia, che hanno osservato i Vertebrati terrestri selvatici, hanno preso appunti sulla loro localizzazione ed hanno infine permesso di mettere insieme oltre 21.000 dati e trasferirli su 207 carte geografiche. Le informazioni sulla presenza/assenza delle specie si possono trasformare in dati di frequenza , ed il numero di specie presenti in ogni singolo quadrato coincide con la ricchezza specifica; i dati qualitativi divengono quindi quantitativi e capaci di rappresentare il valore della biodiversità della Sicilia.
Questa guida, multimediale e interattiva, si propone di illustrare i principali elementi della fauna siciliana attraverso un'interfaccia intuitiva e di facile accesso. Ciascuna delle specie trattate viene descritta da una fotografia eseguita nel suo ambiente naturale e ritraente la specie in condizioni spontanee, da un immediato sistema di icone che illustrano sinteticamente il regime alimentare, le abitudini, gli ambienti di vita e le dimensioni dell'animale, nonché da un breve testo che sintetizza in poche righe le principali informazioni sul comportamento allo stato naturale, facilitando ulteriormente l'identificazione della specie.